Informativa breve

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge, aggiornato all art. 13 e 14 del GDPR. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link o pulsanti al suo interno, accetti il servizio e gli stessi cookie.

 

Accetto  Normativa privacy estesa

 

Itinerario Archeologico

Piazza Duomo, 4 (Municipio SR) 96100 Siracusa SR

www.comune.siracusa.it

sportellocittadino@comune.siracusa.it

Tel. 0931 451111

Dati Municipio di appartenenza

Descrizione:

SIRACUSA – Itinerario Archeologico
TEMPIO di APOLLO – costruito nel VI secolo a. C., è il più antico tempio dorico della Sicilia. Secondo un’iscrizione dedicato ad Apollo, secondo Cicerone ad Artemide, trasformato in chiesa bizantina, poi in moschea e di nuovo chiesa sotto i Normanni. Si possono vedere ancora resti di colonne del peristilio e una parte del muro del recinto sacro.
TEATRO GRECO – è uno dei più imponenti dell’antichità. Costruito intorno al V sec. A. C., venne modificato da Ierone II nel III sec. A. C.: divisa in nove cunei, la cavea è percorsa, a metà circa, da un corridoio. Lungo la parete, in corrispondenza di ogni settore, viene inciso il nome di una personalità o di una divinità. Ancora oggi è possibile distinguere il nome di Giove Olimpio nel cuneo centrale e proseguendo quelli dello stesso Ierone II, della moglie Filistide e della nuora Nereide. In epoca romana fu adattato per giochi d’acqua e combattimenti fra gladiatori prima della costruzione dell’anfiteatro. Ancora oggi al teatro vengono messi in scena spettacoli classici greci e latini che si svolgono in giugno, tutti gli anni pari.
ARA di IERONE II – è un immenso altare, lungo circa 200 m in parte ricavato nella roccia, eretto nel III sec. A, C., dal tiranno per i sacrifici pubblici.
ANFITEATRO ROMANO-- costruito in epoca imperiale sfruttando la conformazione del terreno che ha permesso di ricavare, direttamente nella roccia, metà della cavea. E’ la parte meglio conservata. Di fronte all’ingresso dell’anfiteatro si trova la chiesetta preromanica di S. Nicolò dei Cordari (XI sec.).
TOMBA di ARCHIMEDE — all’estremità orientale della Latomia Intagliatella si estende la Necropoli Grotticelli. Tra le cavità ricavate nella roccia, se ne evidenzia una in particolare, dall’entrata abbellita da colonne doriche c’è la tomba di Archimede, in effetti un colombario (ambiente con nicchie destinate ad accogliere urne funerarie) di epoca romana.
LE LATOMIE – sono le antiche cave da cui venivano ricavati i blocchi di pietra calcarea utilizzati per la costruzione di edifici pubblici e grandi dimore. Una volta terminati gli scavi questi ambienti venivano utilizzati come prigioni. Nelle epoche successive questi spazi vennero utilizzati per cerimonie funerarie, come rifugio e poi come arre coltivabili, solo ultimamente si è pensato di rivalutarne l’importanza storica. La più suggestiva è la Latomia del Paradiso che si trova nel Parco Archeologico. Procedendo si incontrano la Latomia Intagliatella, la Latomia di Santa Venera, la Latomia del Casale e la Latomia dei Cappuccini, forse la più grandiosa e spettacolare grazie alle alte pareti scoscese.
ORECCHIO di DIONISIO —come evoca il nome, l’aspetto di questa grotta richiama un padiglione auricolare, sia nella sagoma dell’entrata che nel disegno serpeggiante dell’interno. Fu Caravaggio ad assegnarle questo nome, affascinato dalla leggenda secondo la quale Dionisio il Vecchio, grazie all’eco eccezionale, avrebbe potuto ascoltare, non visto, i suoi nemici. Questa suggestiva grotta si trova nella Latomia del Paradiso, oggi un delizioso giardino ricco di aranci, magnolie e palme.



Fonte Arethusa - Sorgente di acqua dolce, l’esistenza della fonte è legata ad una leggenda. Arethusa, ninfa di Diana, perseguitata dall’amore del cacciatore Alfeo, chiede aiuto alla dea che la fa fuggire lungo una via sotterranea. Raggiunta l’isola di Ortigia, la ninfa si trasforma in fonte. Alfeo però non si perde d’animo e, trasformatosi in fiume sotterraneo, passa lo Ionio fino a raggiungere Ortigia dove mescola le sue acque con quelle di Arethusa.
Oggi nella fonte, tra papiri e palme, nuotano anatre e papere.

Storia:

n.p.

Numeri utili

n.p.


 






Galleria degli utenti su questa località: