
Descrizione:
Castello Biscari
Costruito nel 1494,sorge al centro di Acate, e si affaccia su di una grande piazza alberata. La costruzione del castello si deve al Barone Guglielmo Raimondo, che contribuì anche allo sviluppo del centro abitato. A Guglielmo Raimondo successe la moglie Elisabetta Viperano e dopo di lei si successero molti altri Castello. Nel 1566 fu nominato signore di Biscari, Ferdinando che però morì senza figli e quindi l’ultimo dei Castello. Per diritto la signoria passò a Francesco Castellis, a condizione che assumesse le armi e il cognome dei Castello. Alla sua morte gli successe il fratello Vincenzo che lasciò unica erede la figlia Maria. A soli undici anni fu concluso il suo matrimonio con lo zio Agatino, che in seguito alle nozze divenne prima barone e dopo, nel 1633, primo Principe di Biscari. Agatino Paternò Castello, oltre a modificare il castello, fece costruire: l’Abbazia di San Giuseppe (oggi Chiesa di San Vincenzo), La Chiesa di Santa Maria del Carmelo e la Chiesa Madre dedicata a San Nicolò. Negli anni in cui governò Biscari divenne una cittadina degna di tutto rispetto. Alla sua morte gli successe il primogenito Don Vincenzo, che morì poco tempo dopo, quindi per alcuni anni governò la vedova di Agatino, Donna Maria Paternò. Per suo stesso volere alla sua morte le successe il nipote Ignazio, figlio di Vincenzo. Durante il suo principato un grande terremoto distrusse il paese, ma nonostante le dolorose vicissitudini della sua famiglia, fece ricostruire ciò che era stato distrutto. La ricostruzione del paese fu completata dal figlio Vincenzo (IV principe), suo erede. Nel 1737 Vincenzo,molto religioso, fece costruire un Convento per i frati Cappuccini. Il convento durò solo cinquant’anni, ed è rimasto disabitato fino al 1997,data in cui è stato restaurato ed adibito a Biblioteca Comunale. Durante il principato di Don Vincenzo, ad accrescere la fama di Biscari, fu la donazione da parte di Papa Clemente XI, del corpo di San Vincenzo Martire. Alla morte di Don Vincenzo successe il figlio Ignazio V principe di Biscari, che grazie alla sua passione per l’archeologia,nel 1783 fu nominato sovrintendente alle antichità di Sicilia per la Val di Demone e la Val di Noto. Ad Ignazio successe il figlio Vincenzo, VI principe di Biscari che fu l’ultimo a tenere la città, la quale divenne libero comune con l’abolizionedella feudalità poco prima del 1824. Il castello nel corso degli anni è stato più volte modificato e attualmente si presenta nella sua forma settecentesca.
Storia:
n.p.
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