Descrizione:
Da alcuni anni, la piazza del duomo di Catania, è isola pedonale, riacquistando quell’aspetto del XIX secolo, quando per le strade circolavano solo poche carrozze. In essa confluiscono tre strade: la via Etnea, la via Garibaldi e la via Vittorio Emanuele che la attraversa da est ad ovest. Sul suo lato orientale sorge la Cattedrale di Sant’Agata. Sul lato nord si trova il Palazzo degli Elefanti (municipio), di fronte ad esso si trova il Palazzo dei Chierici, collegato alla cattedrale da un passaggio che corre sulla Porta Uzeda. Quest’ultima, assieme alla porta di Carlo V, fa parte dell’unico tratto rimasto delle mura della città. Al centro si trova quello che è il simbolo di Catania, una statua in pietra lavica raffigurante un elefante ( u Liotru ), sormontata da un obelisco.
Storia:
Dedicata alla santa vergine e martire, patrona di Catania. La chiesa è stata più volte distrutta e riedificata dopo i terremoti e le eruzioni vulcaniche che si sono susseguite nel tempo. Edificata nel periodo che va dal 1078 al 1093, sulle rovine delle Terme Achilliane risalenti ai Romani. Nel 1169 un terribile terremoto la demolì quasi completamente, lasciando intatta solo la parte absidale. Nel 1194 un incendio creò notevoli danni ed infine nel 1693, il terremoto che colpì il Val di Noto la distrusse quasi completamente. Riedificata nel 1711, ad opera dell’architetto Gian Battista Vaccarini, la facciata in stile barocco, ha grandi colonne in granito e statue in marmo di Carrara, con al centro la statua di Sant’Agata. Il portone principale in legno è costituito da 32 formelle, finemente scolpite, illustrano la vita e il martirio della santa patrona, stemmi di diversi Papi e simboli della cristianità. L’interno presenta una pianta a croce latina ed è ripartito in tre navate. Esso conserva le tombe di molti vescovi catanesi e la tomba del musicista catanese Vincenzo Bellini, il monumento funebre è in marmo bianco e bronzo. Numerose sono le tele che si possono ammirare, tra le quali un grande quadro raffigurante San Carlo Borromeo, e poi, tele con Sant’Antonio di Padova, la Sacra Famiglia, Santa Rosalia, San Francesco di Paola, San Giorgio e naturalmente Sant’Agata. In fondo alla navata di destra è la cappella più cara a tutti i catanesi. Protetta da un’alta cancellata in ferro battuto vi è la maestosa cappella dedicata alla santa patrona, nella parete sinistra si apre la porta dorata che da accesso alla camera sotterranea,chiamata dai catanesi “a cammaredda”, dentro cui vengono custoditi il busto reliquario della santa e lo scrigno con le sue reliquie. Numerose sono anche le statue che vi si trovano, la Madonna Addolorata, di San Giovanni ecc. Esistono altresì i monumenti sepolcrali di alcuni esponenti della casata aragonese. Il grande organo è del 1877, ma la sua parte lignea fu rifatta nel 1926 da Giambattista Sangiorgio.
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n.p.