
Descrizione:
La città comprende un’area di impianto settecentesco, posteriore al terremoto, con una maglia stradale a scacchiera a strade larghe e diritte, e un’area di impianto medievale con tracciati irregolari; quest’ultima è adiacente a una rupe dove si trovano i ruderi di una fortezza (fortilitium) e dell'antica città di Spaccaforno. Grazie alle sue bellezze Ispica aspira a far parte delle Città tardo barocche del Val di Noto; infatti è in corso l'inserimento insieme ai comuni di Mazzarino e Acireale
Chiese
Basilica della Santissima Annunziata: venne costruita dopo il terremoto a partire dal 1704. Al suo interno si trova il settecentesco “Cristo con la Croce “ dello scultore Guarino da Noto,un gruppo scultoreo in legno con il Cristo e due giudei.
Chiesa madre di San Bartolomeo: la chiesa madre, consacrata a San Bartolomeo venne ricostruita dopo il terremoto a partire dal 1750 e completata nel corso di un secolo e mezzo. L'unica opera di un certo rilievo è un dipinto di grandi dimensioni con San Bartolomeo durante il martirio.
Palazzo Bruno di Belmonte:il palazzo in stile liberty più importante della provincia, era la dimora della famiglia Bruno di Belmonte, considerata la famiglia più importante della città dell'inizio del secolo scorso. Dal 1975, per volere dell'ultima discendente, il palazzo è stato donato alla città ed è divenuto sede municipale.
Storia:
I più remoti insediamenti risalgono all’età del bronzo (XIX-XIV sec. A C. ).
La presenza greca è provata dalla necropoli. Vari rinvenimenti risalgono all’età classica ellenistica e romana. Oggi la città si considera un avamposto greco- siracusano dello stesso periodo di Casmene e Camarina.
Nella metà dell’ottocento, il castello d’Ispica fu conquistato dagli Arabi. Nel 1909, nella contrada di San Marco, fu rinvenuto un tesoro di tarì, monete arabe- normanne della metà del 1100.
Prima del terremoto del 1693 l'abitato era all'interno della cava d'Ispica nella sua parte finale. La città venne quindi trasferita nella zona pianeggiante al di fuori della cava, sebbene l'antico insediamento non fosse mai del tutto abbandonato
Dal 1812 la città fu incorporata nel distretto di Modica e nella provincia di Siracusa, dalla quale passò nel 1927 alla nuova provincia di Ragusa.
Il 12 ottobre 1987 Ispica ha ottenuto il titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica[14].
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