
Descrizione:
Il lago un tempo interamente prosciugato e oggi ricostruito nel vecchio sito. Il lago è diventato una vera e propria oasi naturalistica, nelle sue acque sono state immesse varie specie di pesci tra cui le anguille, le tinche, i cefali e i gamberetti d’acqua dolce, ottimo cibo per i numerosi volatili che vivono in questa zona. Molti uccelli nidificano qui abitualmente, tra questi, il germano reale, la folaga, il cavaliere d’Italia, la gallinella d’acqua e molti altri (150 specie diverse). Sono comuni anche l’airone rosso, l’airone cinerino, la garzetta, le oche, le anatre e i cigni. Tra i rapaci hanno trovato riparo in queste sponde il falco pescatore, il falco di palude e il cormorano ( si presume che nel lago ve ne siano circa quattromila). La vegetazione è molto rigogliosa, sono molte le specie di piante che circondano il lago, come la lattuga marina, che è un’autentica pianta carnivora. Le sue foglie presentano vescicole mediante le quali può nutrirsi dei piccoli crostacei catturati.
Storia:
Il nome Biviere , o vivaio di pesci, è di origine araba, ma alcuni ne attribuiscono la realizzazione ai Templari (tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII), essi sbarrarono con una muraglia l’alveo del fiume Trigona-Galici, prima della confluenza nel San Leonardo, per creare una grande riserva di caccia e di pesca. Il lago fu appezzato e descritto da viaggiatori stranieri, come Charles Didière, che nel 1829, chiamò il Biviere la terza meraviglia della Sicilia.Ma il lago era anche, con l’arrivo del caldo, portatore di febbre e di morte, infatti diffondeva la malaria nel territorio circostante. Per questo motivo, intorno agli anni trenta venne prosciugato. Solo alla fine degli anni settanta, si pensò alla sua ricostruzione, venne così realizzato un invaso più piccolo ma più profondo. Dopo lungo tempo, il bacino si è riempito trasformandosi nuovamente in un’importante oasi naturalistica.
Numeri utili
Posizione: si estende nel territorio del comune di Lentini (SR), ai margini della provincia di Catania.